Museomix Terni 2016

Museomix al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea al CAOS.

caosprismawebCAOS nel 2016 ha accolto e si è messo nelle mani di 3 squadre composte da 18 museomixer selezionati tramite le due call internazionali che hanno portato anche nuova linfa nello staff organizzativo.

Tra i partecipanti profili diversi e complementari che spaziavano da membri di Roma Maker all’organizzazione MeltingPro fino all’Officina delle idee di Follonica.

 

 

Il museo in breve.

CAOS è un centro culturale dedicato alla fruizione delle arti e alla produzione creativa, nato dalla riconversione dell’ex fabbrica chimica SIRI. Si compone di un’area complessiva di 5600 mq articolati in una pluralità di spazi che comprendono il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice e il Museo Archeologico di Terni, una vasta area dedicata alle esposizioni temporanee nazionali ed internazionali che include la Sala Carroponte e la Project Room, spazi dedicati alla performance quali il Teatro Sergio Secci e il piu piccolo Studio1, 3 atelier dedicati alla creazione teconologica, l’AreaLab dedicata ai laboratori didattici, un magazzino opere a vista, un cinema, una biblioteca specializzata e un caffè ristorante, il FAT(3), da vivere fino a sera: il tutto aggregato intorno ad una piazza all’aperto, cuore accessibile dell’intero centro.

Alla molteplicità di luoghi corrisponde un’identità dinamica e multidisciplinare che dà vita ad un panorama di attività che include la realizzazione di mostre temporanee, eventi e attività di ricerca, promozione di nuovi talenti, residenze, laboratori e progetti internazionali.

 

I terreni di gioco.

1.Arte contemporanea e investigazioni creative: una narrazione nuova dei tempi che corrono.
Il Museo d’arte moderna e contemporanea Aurelio DeFelice è parte fondamentale del CAOS e la sua collezione permanente include opere che spaziano dal tardo Medioevo e Primo Rinascimento fino all’epoca contemporanea. All’interno della collezione si riserva uno spazio di rilievo all’astrattismo, l’arte povera e l’Informale filtrati e presentati soprattutto attraverso il lavoro di artisti locali o connessi al territorio. La storia del territorio, i simboli della nostra identità e le peculiarità del sito sono raccolte e trasfigurate in queste opere e la collezione sembra essere una trasposizione della città, lo storytelling della sua trasformazione nel corso degli anni: da elementi visivi alla presenza dei materiali di cui la città è fatta, tutto sembra parlare di Terni e l’arte diviene un ponte che valica il museo per connettersi con la città, il suo passato ma anche un possibile futuro.
La collezione infatti presenta due sezioni monografiche dedicate a Metelli e Aurelio DeFelice, due degli artisti che hanno avuto maggiore impatto sullo sviluppo della comunità artistica del nostro territorio.

2. Con i piedi radicati nel passato e la testa a fronteggiare il futuro.
CAOS rinasce dalle ceneri di una vecchia fabbrica, trasformata con nuova linfa in una fabbrica della cultura: in questa dinamica sembra incarnare la storia della città intera il cui passato è profondamente radicato nella sfera industriale, soprattuto legata alla produzione siderurgica e all’industria pesante, e il cui presente invece cerca di trovare nuovo slancio verso un futuro ancora da inventare: una pagina bianca da sfruttare insieme.
La crisi industriale l’economia globale, le sfide connesse all’ambiente sono i motori di questo ripensamento e CAOS è giano bifronte con un corpo segnato al livello spaziale dall’industria ma una testa e un dna segnato dall’innovazione. Abbiamo grilli per la testa, opere radicali e coinvolgenti scuotono le nostre idee fino a farci immaginare nuove utopie: prendete per esempio il gigantesco cucciolo rosso di William Sweetlove del collettivo Cracking Art, questa creatura come i pinguini e gli orsi colorati giocano con nuove plastiche, materiali sintetici e alterazioni di taglia per creare un mondo fuori scala in cui inquinamento e creatività alterano le percezioni.
E’ possibile giocare insieme su contaminazioni, dimensioni e scale, colori e alterare la nostra visione del possibile?

3.Sulla soglia.
Essere nel mezzo è la condizione ottimale per essere creativi e come abbiamo più volte detto è la posizione che occupa CAOS nello scenario artistico e geografico: la stessa struttura è un raccordarsi di edifici, una costellazione di luoghi tra dentro e fuori con pochissime porte. E’ caratterizzato da alti muri ma le fronde degli alberi sono ancora più alte e richiamano l’attenzione di chi passa o si trova in strada.
Questa pluralità di livelli è caratteristica dello spazio, che si apre su più piani, a cavallo di una piazza, di case private, aspetti che lo rendono un punto di incontro. Cerchiamo sempre di oltrepassare la linea gialla, fisicamente o emozionalmente: come possiamo decomporre e hackerare la nostra idea di confine? come possiamo dialogare con lo spazio esterno? come possiamo al contrario giocare a nascondino ma in modo creativo? come connettere lo spazio reale e quotidiano con forze invisibili, siano naturali o digitali?
In alto la testa e proviamo a giocare con la soglia!

I prototipi realizzati.

  • My caos: un cubo intelligente e cinque percorsi tematici per una visita ludico-immersiva.
  • Kintsugi: mostra il tuo CAOS.
  • MiorientonelCaos: programma di esposizioni temporanee all’interno della collezione del CAOS

Altri materiali utili.