La maratona di Museo Fuori si è conclusa! 18 partecipanti divisi in tre squadre sono riusciti nell’impresa. Dopo una intensa settimana di studio e progettazione, i mixer hanno dato vita a tre prototipi in grado di portare le collezioni fuori dai musei, per essere più accessibili a tutte le comunità presenti in una città. Questa incredibile esperienza torinese ci ha insegnato che l’unione e la collaborazione vincono sempre.
Il laboratorio multidisciplinare Museo Fuori! rivolge il suo interesse all’ideazione di un ponte che dia vita ad una connessione concreta tra le realtà museali e la popolazione di background migratorio. La partecipazione all’evento di professionisti legati agli ambiti più diversi è pensata per attivare scambi professionali e permettere la scoperta di nuove metodologie e modalità di lavoro.
Dieci giorni non sarebbero stati abbastanza per creare un progetto finito e per questo motivo è stata chiesta alle squadre la creazione di un prototipo, ossia il modello realizzato nell’ultima fase della progettazione e sperimentazione, destinato a divenire il punto di partenza, se il museo è interessato all’idea, della produzione finale. I prototipi realizzati dai partecipanti sono soggetti alla licenza CC-BY Creative Commons e possono essere liberamente implementati dai musei a patto di una citazione della paternità del prototipo.
Domenica 24 ottobre, la presentazione dei prototipi alla cittadinanza ha visto una grande partecipazione da parte del pubblico. In tanti si sono presentati incuriositi dalle installazioni esposte negli spazi all’aperto del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano e della Fondazione Accorsi Ometto.
I nostri mixer hanno raccontato i loro lavori dall’ideazione del progetto al prodotto finito.
Vi presentiamo ufficialmente le creazioni delle tre squadre:
“Sobremesa” di Lorena Cannizzaro, Giorgia Carini, Martina Ghignatti, Elisa Lanza e Gianmarco Perrone.
Il titolo del prototipo è una parola intraducibile, un modo di dire che accomuna lo spagnolo e il portoghese, scelta per indicare il tempo che si trascorre a tavola a chiacchierare, una volta finito il pasto. L’installazione, realizzata completamente in legno, nasce come luogo di condivisione e ha lo scopo di innescare uno scambio di esperienze e tradizioni tra persone dai background differenti. Infatti il prototipo consiste proprio in un tavolo con due pareti laterali: una serve a ispirare l’utente, attraverso una serie di ricette da tutto il mondo unite agli oggetti della collezione Accorsi-Ometto; nell’altra parete è stato inciso sul legno un planisfero nel quale lo spettatore è invitato ad attaccare una propria ricetta o un proprio pensiero legato al cibo.
“Musei con delitto” di Maria Antonela Bresug, Alice Fontana, Giulia Genova, Pabliu Lucero, Veronica Stave.
Si tratta di un gioco di società pensato per far conoscere le collezioni museali in centri aggregativi della città, come le Case di quartiere, tramite l’interazione che permette di facilitare la socializzazione, lo scambio e l’apprendimento. E’ stato realizzato interamente dai mixer: dalla grafica, al contenitore, le carte da gioco, le pedine e le mappe su cui muoversi. La dinamica del gioco, simile a quella del Cluedo, chiama i visitatori del museo a investigare su un “delitto” che coinvolge i celebri personaggi del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano e della Fondazioni Accorsi Ometto. Gli oggetti inseriti come possibili armi del crimine sono anche questi ripresi dalle collezioni museali. Attraverso le carte da gioco si scoprono più curiosità sui personaggi o sugli oggetti. La figura del Game master è stata creata come facilitatore, con lo scopo di incoraggiare il pubblico a divertirsi e apprendere insieme.
“Herøzerø” di Laura Barilari, Andrés Manuel Cáceres Barbosa, Serena Ferrero, Eliana Flamia, Giovanna Rombaldi.
Il prototipo consiste in un’installazione, realizzata unendo materiali diversi (legno, specchio, carta e bomboletta spray), che nasce con l’intento di mettere in discussione il concetto di eroe ed eroismo stesso, attualizzando il concetto nell’ottica dei nostri giorni. I mixer hanno scelto di utilizzare i ritratti contenuti all’interno del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di tre importanti protagonisti (Cavour, Vittorio Emanuele II e Maria Teresa) e di portarli fuori dal museo, estrapolandoli dal loro contesto. Le tre figure sono private del volto, sostituito da uno specchio che permette al fruitore di riflettersi e identificarsi con gli eroi del Risorgimento, e posizionate su uno sfondo fluo che riprende i colori della bandiera italiana. Gli specchi, e quindi le figure stesse, sono posizionate ad altezza diverse, per permettere la fruizione dell’esperienza a tutti i visitatori, senza lasciare fuori nessuna categoria a causa dell’altezza.
Ora è tempo di bilanci e di nuovi propositi.
Questa edizione è stata strepitosa, abbiamo conosciuto tante persone entusiaste e piene di voglia di remixare che non vediamo l’ora di incontrare nuovamente ad uno degli eventi targati Museomix Italia.
Vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno seguito questa edizione: mixer, staff, organizzatori, partner, visitatori.. un immenso GRAZIE!
Restate sintonizzati perchè Museo Fuori! non finisce qui!